CHI LAVORA IN AGENZIA È UN AGENTE IMMOBILIARE

chi è agente immobiliare

Per la serie “falsi miti immobiliari” in questo articolo affrontiamo un tema che riguarda la professione dell’agente immobiliare o del consulente immobiliare ovvero: chi lavora in agenzia è un agente immobiliare. In realtà non è sempre così.

Dopo aver visto anche un altro falso mito, ovvero quello su quando si deve pagare l’agente immobiliare per la sua prestazione, in questo articolo analizziamo le figure di coloro i quali lavorano in un’agenzia immobiliare perchè la credenza comune è appunto quella che ti dicevo prima e cioè che chi lavora in agenzia sia ovviamente un agente immobiliare. 

 

Ora, il discorso è un po’ ampio.

 

 

Le figure che lavorano nel mondo immobiliare

Ci sono varie figure che ruotano intorno al mondo immobiliare.

Queste figure sono chiaramente gli agenti immobiliari abilitati e poi una serie di altre figure che se non rientrano nella categoria “agenti immobiliari” tanto regolari forse non sono regolari, ma che molto spesso si pubblicizzano all’esterno come “consulenti immobiliari“.

 

I Consulenti Immobiliari

Sotto questa voce si nascondono spesso persone che non hanno nessun requisito riconosciuto per legge (attenzione) per poter fare intermediazione immobiliare. 

 

Cioè devi essere abilitato per legge per lavorare come intermediatore immobiliare, non lo puoi fare di testa tua o per meriti.

 

A volte sono professionisti che hanno tutt’altra preparazione alle spalle o fanno tutt’altro lavoro, per cui ci sarebbe la totale incompatibilità con la consulenza immobiliare ma che, per arrotondare un pò, si spacciano per consulenti immobiliari, aiutano le persone a compravendere immobili e poi si fanno pagare per quello.

Può essere l’amico avvocato, il cugino commercialista, il geometra vicino di casa, il conoscente che tutto sa e che ti trova l’affare della tua vita ecc… (ci sarebbe un elenco infinito); di fatto queste persone non possono per legge farsi pagare per un’intermediazione immobiliare. 

Io ad esempio mi sono dovuta cancellare dall’ordine degli architetti per potermi iscrivere in camera di commercio e fare intermediazione immobiliare.

 

In realtà non è scorretto l’uso del termine “consulente immobiliare” in sé, e infatti io stessa lo uso, per il semplice fatto che io sono un agente immobiliare ma non lavoro con la metodologia dell’agente immobiliare classico perchè faccio la property finder. 

Facendo ricerca immobiliare su commissione per i miei clienti acquirenti, di fatto sono una consulente per loro, sono una consulente di parte per chi compra casa e quindi per me è scorretto identificare la mia figura come agente immobiliare perché è come se fossi una sottonicchia dell’agente immobiliare. 

 

Però di fatto sono abilitata, ho tutti i requisiti, possono essere pagata sia dagli acquirenti ma anche dai venditori se volessi per un’intermediazione immobiliare.

 

Quindi la parola “consulente” è un pò a rischio, occhio quando leggi questa dicitura e cerca di capire chi ci sta veramente dietro.

 

Parlando invece dell’agenzia immobiliare classica e delle figure che lavorano all’interno e con le quali quindi tu ti interfaccerai molto probabilmente se stai cercando una casa da comprare, diciamo che in genere ci possono essere due differenti figure:

 

La prima figura è chiaramente il titolare dell’agenzia che per legge deve essere necessariamente un agente immobiliare, quindi deve essere abilitato alla mediazione immobiliare.

 

La seconda figura presente in agenzia è il cosiddetto “collaboratore” ed eccoci venuti al punto.

 

Come il consulente immobiliare, questo è un altro termine a rischio.

Si da infatti per scontato che chi lavora in agenzia sia un agente immobiliare con tutti i requisiti, ma ti ho già detto all’inizio che non è sempre così. Perchè?

 

Perché spesso nelle agenzie soprattutto quelle molto grandi o in quelle legate ai franchising, dove c’è chiaramente un obiettivo di crescita, di ampliamento sia dell’organico della singola agenzia, sia per l’apertura di nuove filiali, c’è la tendenza a reclutare gente.

 

I franchising giustamente hanno un obiettivo di crescita; hanno l’obiettivo dell’espansione territoriale, e quindi dell’apertura di nuove agenzie per coprire tutte le zone di un territorio.

 

Infatti molto spesso a partire dalle città medio-grandi in su dello stesso franchising troverai più agenzie. A volte hanno l’esclusiva su una determinata zona, a volte si intrecciano tra di loro, però di fatto l’obiettivo è quello di coprire un territorio quanto più vasto possibile.

 

Che cosa succede? Succede che, come ti dicevo prima, reclutano lavoratori. 

Ci sono agenzie dove ho visto passare una quantità impressionante di persone!

Queste persone non sono necessariamente degli agenti immobiliari; potrebbero esserlo certamente, ma molto spesso invece queste agenzie reclutano persone a volte molto giovani per poterle avviare alla professione.

 

Quindi di fatto questi collaboratori sono all’interno dell’agenzia magari mentre stanno seguendo il corso e prima di fare l’esame di abilitazione alla professione.

Quindi non hanno i requisiti per poter fare ufficialmente un’intermediazione

 

È ovvio che il mio è un discorso generale, non posso considerare i singoli casi, ma non avere i requisiti potrebbe significare non avere preparazione o esperienza. 

 

Se tu hai i requisiti vuol dire che hai studiato, che hai passato l’esame di abilitazione, vuol dire (in teoria chiaramente) che hai tutte le conoscenze che ti servono e che puoi trasferire al cliente per fare un acquisto o una vendita sicura. 

 

Chi è un agente immobiliare e con chi non lo è

Quindi, in questa dicotomia titolare-collaboratore, il mio primo consiglio qual è?

 

Prima di tutto quando entri in agenzia possibilmente parla con il titolare.

Se non ti puoi interfacciare con il proprietario per qualche motivo, cerca di capire in qualche modo se la persona con cui ti stai interfacciando è un agente immobiliare abilitato. Lo so che potrebbe sembrare una domanda scomoda da fare. Certamente non puoi dire: “scusa ma tu hai i requisiti?” (anche se sarebbe lecito chiedere); ma la puoi buttare lì come semplice curiosità da chiedere. Vedi un pò tu come impostare la cosa all’interno del discorso.

 

Secondo consiglio, come dico sempre, verifica tutto. Quando ti viene detto qualcosa, la puoi prendere come informazione, certo, ma il mio consiglio è sempre quello di accertarti di quello che ti viene detto.

 

E questo comunque a prescindere che tu stia parlando con il titolare o con il collaboratore. Infatti voglio precisare, a scanso di equivoci, che il collaboratore non necessariamente è una persona incapace (potrebbe essere bravissimo) e contemporaneamente il titolare non è detto che ti dia informazioni corrette e non perchè l’agente immobiliare sia una persona truffaldina, assolutamente.

 

Apro una piccola parentesi su questo.

In Italia l’agente immobiliare ha una reputazione pessima; io l’ho scoperto anni fa quando da architetto sono diventata agente immobiliare. 

Eppure, come in tutte le professioni, ci sono tantissimi agenti immobiliari e agenzie serissime che lavorano molto bene.

 

Come dicevo, devi verificare semplicemente perchè può capitare che l’agente ti dia un’informazione sbagliata non volendo.

Può essere che non sappia realmente come stanno le cose, o che abbia una conoscenza superficiale perchè non ha approfondito un determinato aspetto perchè non ha le competenze per farlo o che abbia ricevuto a sua volta dal venditore un’informazione non corretta.

 

Quindi quando ti viene detto qualcosa di importante su un immobile, sulle caratteristiche, o per esempio sulle spese condominiali verifica che sia tutto riportato nero su bianco sulla proposta che andrai a firmare, in modo che in casi estremi ci possa essere un minimo di tutela nei tuoi confornti.

Potrebbero essere state deliberate 20.000-40.000 euro di spese condominiali per il rifacimento della facciata del palazzo e magari nè tu nè l’agente immobiliare ne sapete nulla.

 

Come dico sempre tutto va sempre verificato prima, a costo di essere antipatici, rompiscatole, pignoli, a costo di non sembrare uno che non si fida, non importa; meglio fare una brutta figura prima che avere brutti problemi dopo.

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