ECOBONUS 110% GUIDA: COME FUNZIONA? COSA PREVEDE? A COSA DEVI STARE ATTENTO?

Ecobonus 110% Guida Come funziona A chi spetta Cosa prevede A cosa devi stare attento

La Primavera è da sempre la stagione migliore per ristrutturare una casa, ma questa primavera ha portato novità importanti grazie all’approvazione del Decreto Legge con l’ormai famosissimo Ecobonus 110%.

In questo articolo vedremo:

  1. Cos’è?
  2. Chi ne può usufruire?
  3. Per quali tipi di immobili?
  4. Quali sono i lavori inclusi?

 

Cos’è l’Ecobonus 110%?

L’ecobonus 110% è una Detrazione Fiscale a cui puoi accedere a determinate condizioni e che prevede il ritorno dell’investimento economico che hai sostenuto (maggiorato al 110%).

La Detrazione a cui avrai diritto sarà al 110%, quindi più di quanto tu avrai speso e sarà dilazionato in 5 anni, con un recupero molto breve dell’investimento fatto.

Immagina di fare degli interventi di riqualificazione e di spendere €40.000. Essendo una Detrazione Fiscale, l’Agenzia delle Entrate non ti verserà il 110% di quanto hai speso (ovvero €44.000) direttamente sul conto corrente, ma ti restituirà la cifra che hai speso maggiorata, tramite delle detrazioni IRPEF; quindi te li scalerà dalle tasse per i prossimi 5 anni.

 

Chi può usufruire dell’Ecobonus 110%?

Ne puoi usufruire solo come privato.

Non sono previste agevolazioni per attività commerciali, almeno non per il momento.

 

Per quali tipi di immobili?

Vale sia per abitazioni unifamiliari, sia per abitazioni in condominio.

Ma il tuo immobile deve essere una prima casa.

Se hai una seconda casa al mare, tipo una villetta ad esempio, questa non rientra nell’agevolazione, a meno che non si trovi all’interno di un condominio; in questo caso puoi usufruirne ugualmente.

 

Le tempistiche

Le opere devono realizzarle tra Luglio 2020 e la fine del 2021. Fai attenzione alle tempistiche; hai 18 mesi di tempo. Dicembre 2021 rappresenta il termine ultimo per completare e pagare i lavori; tutto quello che pagherai successivamente non rientrerà nell’agevolazione.

Se invece hai iniziato già i lavori ma non li hai terminati e questi lavori rientrano tra quelli previsti dall’Ecobonus ( e vedremo quali sono) potrai dal 1 Luglio comunque detrarli.

 

Come funziona l’Ecobonus 110%?

Per usufruire dell’Ecobonus 110% hai due opzioni:

– chiedere la Detrazione fiscale, come ti ho appena spiegato;

oppure

– richiedere la Cessione del credito, chiedendo all’impresa che fa i lavori di applicarti il cosiddetto sconto in fattura. In pratica la ditta ti anticiperebbe i soldi, diventando di fatto un creditore nei confronti dello Stato. A sua volta, la ditta può poi cedere il suo diritto a terzi, come enti o banche.

A parte le percentuali, diverse rispetto agli altri bonus già esistenti, questa rappresenta la grandissima novità di questo Ecobonus!

 

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Quali sono le tipologie di lavori ammessi

Per quanto riguarda le tipologie di lavori, attenzione. L’Ecobonus 110% non è che ti consente in maniera generica di rinnovare casa gratuitamente. Infatti secondo l’articolo 128 del Decreto Rilancio, si può ottenere il superbonus solo per interventi di edilizia “pesante”, quindi per misure innovative che portano a un rinnovamento dell’edificio.

Questo perché esistono già delle detrazioni sulle ristrutturazioni o l’efficientamento energetico e quindi se si tratta di interventi singoli (come ad esempio la demolizione di una parete o il rifacimento degli impianti della casa o la sostituzione degli infissi), restano valide le vecchie percentuali di sgravio fiscale (quello al 50% e 65%).

Se però questi interventi rientrano all’interno di un progetto di ristrutturazione e miglioramento dell’edificio più ampio, allora invece di andare al 50% o al 65%, rientreranno nell’Ecobonus 110%.

Vediamo nello specifico quali sono gli interventi previsti dall’Ecobonus 110%:

Esistono 3 tipologie di lavori, cosiddetti “trainanti”, che rientrano già da soli nell’agevolazione:

1) Interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio (ovvero le murature esterne) con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo. (vale sia per condomini, sia per abitazioni unifamiliari).

Facciamo un esempio pratico per capire meglio, supponendo che tu abbia una casa indipendente. La possiamo paragonare ad un cubo con 6 lati scoperti e disperdenti (4 pareti, un tetto e un pavimento controterra). Per arrivare al 25% dovresti ristrutturare un lato (che può essere una facciata o il tetto) più un’altra porzione.

 

Qual è la spesa detraibile?

Per questi lavori la spesa massima detraibile è 60 mila euro per unità immobiliare. Questo significa che per una casa indipendente il tetto sarà 60 mila euro, per un condominio saranno 60 mila euro per ogni singola unità immobiliare. Quindi un condominio di 7 unità immobiliari potrà disporre di 6×7=42 mila euro.

2) Interventi sulle parti comuni degli edifici (condominio) per la sostituzione (non integrazione) degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione a pompa di calore, con impianti ibridi o geotermici.

Tetto massimo di spesa 30 mila euro.

3) Interventi (per edifici unifamiliari) per la sostituzione (non integrazione) degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore, con impianti ibridi o geotermici.

Basta uno solo di questi tre interventi per poter usufruire del bonus al 110%.

Altre tipologie di lavori, come impianti fotovoltaici, pannelli solari, infissi, schermature solari ecc…devono essere necessariamente abbinati a uno dei tre interventi principali appena visti per poter usufruire dell’agevolazione al 110%.

In tutti i casi è comunque necessario che i lavori apportino un miglioramento di due classi energetiche dell’edificio oppure di una sola se tecnicamente non è possibile far di meglio.

 

Quali documenti servono?

Il lavori vanno documentati con due Ape (Attestazione di Prestazione Energetica) uno redatto prima dei lavori e il secondo al termine per attestare il salto di classe energetica.

Per l’avvio delle procedure con l’Agenzia delle Entrate, bisogna richiedere il visto di conformità che commercialisti e CAF dovranno rilasciare.

Quindi se stai pensando di fare delle migliorie sulla tua casa o di acquistare nel breve periodo un immobile che necessita di questi interventi, ti consiglio di rivolgerti al tuo professionista di fiducia.

 

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